L’ansia: fisiologica o patologica?
Ansia è un’emozione. Questo temine viene però generalmente usato con una connotazione negativa, per indicare un insieme complesso di reazioni cognitive, comportamentali e fisiologiche che si manifestano in seguito alla percezione di uno stimolo ritenuto minaccioso e nei cui confronti non ci riteniamo sufficientemente capaci di reagire.
L’ansia di per sé, quindi, non è negativa, e per quanto sgradevole, risulta utile in svariate situazioni. Si tratta di un’emozione di base, molto importante, che ci permette di attivarci e reagire, di fronte ad una situazione potenzialmente pericolosa.
L’ansia ci permette di attivarci e reagire (es preoccupazione esame), ma dipende dalla lettura che ne facciamo. Infatti l’ansia può procurarci sofferenza emotiva e interferire con la qualità della nostra quotidianità.
A questo proposito, quindi, è importante stabilire i confini tra ansia fisiologica e ansia patologica.
L’ansia fisiologica è uno stato di allarme, di tensione psico-fisica, che implica un’attivazione generalizzata di tutte le risorse dell’individuo, consentendo così di pensare e agire iniziative e comportamenti utili all’adattamento.
L’ansia, quindi, non è solo un limite o un disturbo, ma costituisce una importante risorsa. E’ infatti una condizione fisiologica efficace in molti momenti della vita per prepararci all’azione, proteggerci dal pericolo, mantenere lo stato di allerta e migliorare le prestazioni (ad es. sotto esame).
Quando però l’attivazione del sistema di ansia è eccessiva, ingiustificata o sproporzionata rispetto alle situazioni, siamo di fronte all’ansia patologica, che può complicare notevolmente la vita di una persona e renderla incapace di affrontare anche le più comuni situazioni e rende difficoltoso l’adattamento.
L’ansia patologica è caratterizzata da uno stato d’incertezza rispetto al futuro, con la prevalenza di sentimenti spiacevoli. Se non gestita, l’ansia determina comportamenti di difesa che limitano l’esistenza, come la fuga o l’evitamento di situazioni ritenute potenzialmente pericolose, o di controllo attraverso la messa in atto di rituali di vario tipo.
Dal punto di vista cognitivo ed emotivo i sintomi tipici dell’ansia patologica sono:
- il senso di vuoto mentale
- confusione mentale
- scarsa attenzione, problemi di memoria
- un senso crescente di allarme e di pericolo
- preoccupazione eccessiva
- paura di perdere il controllo
- l’induzione di immagini, ricordi e pensieri negativi
- la sensazione marcata di essere osservati e di essere al centro dell’attenzione altrui
- paura di morire
I sintomi comportamentali sono invece:
- fuga
- evitamento
- comportamenti impulsivi per azzerare l’ansia
- rituali
- eccessivo attaccamento
- abuso di farmaci o sostanze
- irritabilità
- impazienza
L’ansia inoltre, è spesso accompagnata da manifestazioni fisiche e fisiologiche quali:
- tensione muscolare
- tremore
- sudore
- palpitazione, tachicardia, aritmie
- aumento della frequenza cardiaca
- vertigini
- nausea
- disturbi gastrointestinali
- frequente minzione
- formicolii alle estremità ed intorno alla bocca
- derealizzazione e depersonalizzazione.
Ad ogni modo, va precisato che i sintomi che si manifestano in presenza di ansia possono variare da un individuo all’altro, sia in termini di tipologia di sintomi che in termini di intensità con cui insorgono.
L’ansia può peggiorare in base all’interpretazione data a questi sintomi fisici.
Per stare meglio è quindi molto importante lavorare sul proprio ciclo emotivo dell’ansia, per aumentare la consapevolezza rispetto ai pensieri, alle sensazioni fisiche ed ai comportamenti che agiamo.
Una cosa è certa: si può imparare a gestire l’ansia e a ritrasformare quindi l’ansia patologica in ansia fisiologica.
Se vuoi approfondire le cause e le terapie dell’ansia, guarda subito questo video.